Marcatori oncologici, uso clinico appropriato

Sintesi comparativa delle raccomandazioni nelle linee guida di pratica clinica

L’uso appropriato delle risorse è il più potente strumento di equità distributiva di beni di fruizione collettiva. Per tale ragione l’inappropriatezza costituisce uno dei principali fattori di rischio di inefficienza, inefficacia e non economicità dei sistemi sanitari.

I marcatori tumorali sono un esempio paradigmatico di esami diagnostici gravati da un alto rischio di inappropriatezza per eccesso. Infatti, trattandosi di test poco invasivi e con un costo relativamente contenuto, è possibile che si verifichi un utilizzo estensivo dei marcatori tumorali in persone sane, con l’obiettivo di diagnosticare precocemente il cancro o di escluderlo.

Uno studio coordinato dal Centro Regionale Biomarcatori di Venezia ha mostrato che in Italia vengono prescritti oltre 13.000.000 di dosaggi di marcatori tumorali ogni anno, a fronte di circa 2.300.000 casi di tumore prevalenti. Questi dati suggeriscono che i marcatori sono largamente utilizzati a scopo diagnostico in soggetti non affetti da tumore.

Per contribuire a migliorare il grado di appropriatezza nell’impiego dei marcatori tumorali la Regione Veneto, attraverso il Centro Regionale Biomarcatori della Azienda ULSS12 veneziana, ha sviluppato due linee di lavoro.

Per prima cosa ha ideato una modalità innovativa per gestire e divulgare le evidenze disponibili, al fine di omogeneizzare a livello nazionale le indicazioni per un impiego appropriato dei marcatori. Questa pubblicazione dedicata ai marcatori è il più recente e avanzato risultato di questa linea di lavoro.

Con la seconda linea si è inteso studiare e sviluppare indicatori per monitorare l’appropriatezza e poter riconoscere l’efficacia di eventuali interventi correttivi.

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