QUANDO CONTROLLARE LA TIROIDE?

tiroide

La tiroide è una ghiandola endocrina situata nella parte anteriore del collo, al di sotto del pomo di Adamo. Produce due ormoni (T3 e T4), che influenzano varie funzioni dell’organismo, dal metabolismo al battito cardiaco, dall’accrescimento corporeo alla forza muscolare.

Circa 6 milioni di persone in Italia soffrono di malattie della tiroide. Si tratta soprattutto di soggetti di sesso femminile (le donne ne soffrono da 5 a 8 volte in più rispetto agli uomini).

Le malattie della tiroide sono in notevole aumento, sia per l’affinarsi delle tecniche diagnostiche, sia perché si arriva a fare diagnosi in uno stadio clinico sempre più precoce.

Le malattie della tiroide possono essere dovute a:

  • alterazioni della sua funzionalità, per eccesso (ipertiroidismo) o per difetto (ipotiroidismo);

  • alterazioni della sua morfologia/dimensioni (non sempre accompagnate da una alterata funzionalità); in tali casi ci troviamo di fronte ad un gozzo o alla presenza di uno o più noduli tiroidei, per lo più di natura benigna;

  • infiammazioni della tiroide (tiroiditi); le più frequenti sono su base autoimmune (tiroidite di Hashimoto) oppure insorgono dopo il parto (tiroidite post-partum);

  • tumori tiroidei: il 5% circa dei noduli tiroidei sono dei tumori maligni.

Nel sospetto di malattie tiroidee quali esami bisogna fare?

Volendo schematizzare si può suggerire:

  • dosaggio degli ormoni tiroidei e degli autoanticorpi nei parenti di 1 grado di soggetti con tiroidite autoimmune o in pazienti con altre malattie autoimmuni (come celiachia, vitiligine, ecc);

  • dosaggio degli ormoni tiroidei in presenza di sintomatologia suggestiva per ipo/ipertiroidismo;

  • dosaggio degli ormoni tiroidei nei pazienti in terapia con farmaci che interferiscono con la funzione tiroidea (amiodarone, interferone, litio, sunitinib e altri inibitori della tirosin-chinasi);

  • dosaggio degli ormoni tiroidei nei pazienti che siano stati sottoposti a radioterapia del collo.

Se gli esami di laboratorio sono alterati si procederà l’iter diagnostico con l’ecografia tiroidea. L’ecografia tiroidea va in ogni caso eseguita nei parenti di primo grado di soggetti con patologia nodulare tiroidea e/o riscontro clinico di gozzo.

Lo specialista poi deciderà sulla scorta degli esami se iniziare una terapia o procedere con ulteriori indagini.

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