Senza dire bugie si può…
ECCO UN ESEMPIO DI TITOLO AD EFFETTO
Che senza dire bugie induce ad interpretazione inesatta.
” Le proprietà antitumorali del succo di mela”
- Ultima modifica il Mercoledì, 26 Ottobre 2016 15:42
Grazie alla sua estrema ricchezza in antiossidanti la mela è un frutto molto prezioso per la salute e oggi una nuova ricerca ne svela i meccanismi alla base delle sue proprietà antitumorali. La scoperta è merito di un gruppo di ricerca coordinato dall’Istituto di scienze dell’alimentazione del Consiglio nazionale delle ricerche (Isa-Cnr) in collaborazione con il Dipartimento di chimica e biologia dell’Università di Salerno, che ha pubblicato i dati su Scientific Reports.
“Da diversi anni è riportato in letteratura che il succo di mela ha effetti di prevenzione sul cancro al colon retto – ha spiegato Angelo Facchiano, ricercatore Isa-Cnr e tra gli autori del lavoro – ma non è chiaro il meccanismo molecolare, ossia il modo in cui i polifenoli presenti nel succo operano in funzione antitumorale. Noi abbiamo studiato per la prima volta in modo specifico proprio quali molecole antiossidanti vanno ad agire e su quali specifiche proteine della cellula”.
I ricercatori hanno analizzato tre tipi di mela – Annurca, Red Delicious, Golden Delicious – per identificare e quantificare i principali composti antiossidanti: “I polifenoli della mela – ha proseguito Facchiano – ostacolano replicazione ed espressione del DNA nelle cellule cancerose del colon, e questo impedisce loro di duplicarsi e far crescere la massa tumorale. Inoltre, abbiamo scoperto che le proteine su cui i polifenoli potrebbero agire sono le stesse su cui agiscono alcuni farmaci antitumorali recentemente sviluppati. L’ipotesi, su cui sarà necessario effettuare ulteriori studi, è quindi che alcuni composti presenti nelle mele abbiano un effetto preventivo agendo proprio sugli stessi meccanismi che vengono colpiti dai farmaci”.
Sapere che un certo tipo di cellula è il bersaglio a cui mirare “è importante, ma non è sufficiente. Per avere una visione completa e mettere a punto eventuali terapie è necessario conoscere quali sono i meccanismi molecolari e quali proteine sono coinvolte. Oltre che di tecniche di chimica analitica, ci siamo avvalsi di bioinformatica e simulazioni molecolari. È stato possibile riprodurre al computer un gran numero di ‘esperimenti’ per individuare quali interazioni avvengano tra i composti antiossidanti presenti nelle mele e le proteine dell’uomo: una metodologia che offre grandi potenzialità e opportunità, tra cui quella di limitare la necessità di esperimenti di laboratorio che richiederebbero l’uso di reagenti costosi e strumentazioni complesse”, ha concluso il ricercatore dell’Isa-Cnr.
Bibliografia
Scafuri B, et al. A theoretical study on predicted protein targets of apple polyphenols and possible mechanisms of chemoprevention in colorectal cancer. Scientific Reports 2016; 6:32516; DOI: 10.1038/srep32516
Traduzione: uno studio teorico…e possibili meccanismi…
In realtà l’articolo, apparso su MD-digital.it, segnala che studi condotti su sostanze contenute nelle mele e simulazioni al computer di possibili interazioni tra tali sostanze e proteine umane sembrerebbero dimostrare un probabile effetto sulle cellule tumorali.
Che siamo quindi di fronte a mera ipotesi è confermato dalla pubblicazione citata nella bibliografia.