Tè verde, beneficii ma … attenzione
La caffeina e le catechine presenti nel tè verde apportano benefici alla salute umana ma possono anche causare effetti collaterali in alcune persone, soprattutto se in grandi dosi.
In alcuni soggetti, consumare troppa caffeina può aumentare la sensazione di ansia, interferire con il sonno e causare mal di stomaco e mal di testa.
Ingerire grandi quantità di caffeina durante la gravidanza può accrescere il rischio di difetti di nascita e aborto spontaneo. Sulla base delle attuali ricerche, le donne in gravidanza, non dovrebbero consumare più di 200 mg di caffeina al giorno (EFSA).
Il contenuto di caffeina in una tazza di tè verde varia a seconda della quantità utilizzata di foglie di tè e della durata dell’infusione. Uno studio ha rilevato che la caffeina presente in 1 grammo di tè verde può essere di 11-20 mg.
Facendo un esempio, se una tazza contiene 240 ml di acqua e una porzione di tè corrisponde a 1 cucchiaio (2 grammi) di foglie essiccate, ogni tazza conterrà 240 ml di tè verde sotto forma di bevanda, e quindi, in media, l’apporto di caffeina va da 22 a 40 mg per tazza.
Le foglie essiccate della pianta della Camellia sinensis, da cui vengono ricavate le diverse varietà di tè (ovvero il tè bianco, il tè verde, il tè oolong, e il tè nero), sono tra le fonti più ricche al mondo di EGCG (epigallocatechina gallato), ma i metodi di lavorazione e ossidazione delle foglie, per dar vita alle diverse tipologie di tè, influenzano il contenuto di antiossidanti e quindi di EGCG.
Le foglie del tè bianco e del tè verde non vengono fatte fermentare e subiscono solo una leggera ossidazione determinando così un elevato contenuto di EGCG, circa 7,1 grammi per 100 grammi di foglie.
Il tè oolong invece contiene circa 3,4g di EGCG per 100g di foglie, mentre il tè nero, che subisce più processi di essiccazione e fermentazione, ne possiede circa 1,1g/100g.
Le catechine presenti nel tè verde, come evidenziano diversi studi, possono ridurre la capacità del nostro organismo di assorbire ferro non-eme dagli alimenti (uova, latte, legumi, verdura), determinando una anemia da carenza di ferro. Anche se bere regolarmente tè verde non costituisce una preoccupazione per la maggior parte degli individui sani, è consigliabile assumere il té almeno un’ora dopo aver mangiato.
Esiste fortunatamente un metodo in grado di ridurre questo effetto negativo del tè verde nei confronti della riduzione di assorbimento di ferro: l’aggiunta di una fetta di limone, ricco di Vitamina C, potrebbe sicuramente aumentare e migliorare l’assorbimento di questo minerale. L’aggiunta di vitamina C nella verdura a foglia, ad esempio, aumenta significativamente l’assorbimento del ferro non-eme.
Inoltre le catechine possono interferire, diminuendone l’efficacia, con farmaci utilizzati nella cura di malattie cardiovascolari, oppure con farmaci usati per trattare l’ansia e la depressione.
Gli effetti tossici sono più comuni quando le persone assumono integratori di tè verde, che hanno una concentrazione molto più elevata di catechine (epigallocatechina gallato). Infatti, sembrerebbe che dosi di 800 milligrammi (mg) al giorno di questa sostanza potrebbero essere associate a segni iniziali di danno epatico.
Per questo l’Efsa (European food safety authority) ha chiesto di condurre ulteriori approfondimenti sulla questione degli integratori contenenti epigallocatechina gallato.
Riferimenti:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3459493/
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26508718
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC1402564/
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21531247
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18625110
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12780761
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19999796
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3625078/
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28438661
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11237939/
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5093162/
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/14718031/
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22509899