Dieta ottimizzata riduce il rischio di malattie cardiovascolari

 

Mortalità cardiovascolare attribuibile a fattori di rischio alimentare in 51 paesi nella regione europea dell’OMS dal 1990 al 2016: un’analisi sistematica dello studio Global Burden of Disease.

E’ lo studio realizzato dagli autori: Toni Meier, Kira Gräfe, Franziska Senn, Patrick Sur, Gabriele I. Stangl, Christine Dawczynski, Winfried März, Marcus E. Kleber, Stefan Lorkowski, e pubblicato su European Journal of Epidemiology, ha voluto stimare la mortalità per CVD attribuibile alla dieta.

In questo lavoro è stato utilizzato il quadro comparativo di valutazione del rischio dello studio Global Burden of Disease comprendente undici forme di malattie cardiovascolari, dodici gruppi di alimenti e di nutrienti e 27 coppie di rischio-esito in quattro regioni GBD di cui 51 per età e sesso tra il 1990 e il 2016.

Una dieta povera di cereali integrali ha causato circa 429.000 morti, seguiti da una dieta a basso contenuto di noci e semi (341.000 morti), una dieta povera di frutta (262.000 morti), una dieta ricca di sodio (251.000 morti) e una dieta a basso contenuto di acidi grassi omega-3 (227.000 morti). Quindi, con una dieta ottimizzata, cioè equilibrata, si potrebbe prevenire all’incirca un decesso prematuro su cinque.

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