Ammorbidenti e allergie
Buongiorno. Giornata piovosa. Decido di non uscire. Mi siedo al computer, guardo la posta, faccio qualche ricerca per realizzare un post per il sito. Dopo un po’ sento il bisogno di sgranchirmi le gambe, mi alzo e passeggio. Vado a lavarmi le mani. Sul ripiano noto il contenitore dell’ammorbidente. Chissà quali sono i componenti.
La curiosità mi induce a leggere quelle piccole scritte sull’etichetta. Non leggo, che pessimi caratteri grafici specie per chi come me non legge bene da vicino. Chiedo aiuto ai miei occhiali, leggo…e con stupore apprendo che (riporto fedelmente):
“ATTENZIONE gli ammorbidenti liquidi possono aumentare l’infiammabilità dei tessuti. Usare più prodotto di quanto consigliato può aumentare questo effetto. Evitare di usare il prodotto in questi casi: – Sui pigiami dei bambini e sui capi etichettati come non infiammabili poiché potrebbe ridurre la non infiammabilità. – Sui capi fatti di fibre soffici (come la lana, il velluto, la ciniglia e la spugna).”
Sempre più stupito leggo la composizione chimica.
Uno dei componenti è il benzisothiazolinone. Sei curioso di conoscerlo? CLICCA … forse ti spiegherai il perchè di quel prurito o di quel rossore alla pelle.
Altro componente è il benzyl benzoato, sostanza che fa aggrappare il profumo alle fibre dei vestiti ed è incluso tra le 26 sostanze allergizzanti contenute nei profumi (che devono essere dichiarate in etichetta). L’uso del benzyl benzoate è associato ad allergie e dermatiti da contatto.
Vi sono studi che dimostrano la capacità di interferenza endocrina del benzyl benzoato (Oestrogenic activity of benzyl salicylate, benzyl benzoate and butylphenylmethylpropional (Lilial) in MCF7 human breast cancer cells in vitro. Charles AK, Darbre PD. 2009).
Infine, ecco perché nacquero gli ammorbidenti.
Durante la prima guerra mondiale si rese necessario ricercare alternative chimiche ai saponi tradizionali. I primi detersivi che contenevano tensioattivi sintetici (che agiscono sulla superficie del tessuto) erano molto aggressivi, per cui, intorno agli anni 50 dello scorso secolo, si rese necessario introdurre gli ammorbidenti per ammorbidire i capi e perché il pH dei vestiti, troppo alto a fine lavaggio, irritava la pelle di chi indossava i capi. In pratica riequilibrava il pH del capo e lo rendeva neutro sulla pelle.