Aminoacidi ramificati, essenziali ma non miracolosi

Gli amminoacidi ramificati, negli ultimi anni, sono diventati di gran moda nella integrazione nutrizionale, in modo particolare nella dietetica sportiva. E’ un esempio di quanto il potere pubblicitario possa condizionare delle scelte dietetiche quantunque l’ampia disponibilità di questi nutrienti nei vari cibi e la presenza di studi che allertano sulla loro reale utilità nel miglioramento delle performance atletiche.

Che cosa sono gli aminoacidi ramificati?

Gli amminoacidi ramificati (conosciuti anche come amminoacidi a catena ramificata o BCAA acronimo di branched-chain amino acid) sono un gruppo di tre dei nove amminoacidi essenziali rappresentati da leucina, isoleucina e valina. Questi nutrienti sono normalmente ricavati dalle proteine del cibo: si trovano principalmente nelle uova, nella carne e nei formaggi.

A cosa servono gli aminoacidi ramificati?

Gli aminoacidi ramificati sono proposti per contrastare l’affaticamento, migliorare la concentrazione e le performance atletiche e ridurre la perdita di massa muscolare durante l’esercizio. Inoltre sono utilizzati in caso di Sla, problemi cerebrali associati a malattie epatiche, discinesia tardiva, perdita dell’appetito in anziani con insufficienza renale o pazienti oncologici, malattia di McArdle e degenerazione spinocerebellare. Infine, sono utilizzati per rallentare la perdita muscolare in persone allettate.

L’Efsa (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare) non ha autorizzato i claim (dichiarazioni) secondo cui gli aminoacidi ramificati:

  • aiutano a riparare e favoriscono il recupero e il mantenimento del tessuto muscolare dopo l’esercizio;
  • aiutano ad aumentare e sviluppare i muscoli e la loro forza;
  • aiutano il recupero dall’affaticamento muscolare;
  • riducono la degradazione dei muscoli dopo l’esercizio;
  • esercitano un effetto anabolico sul metabolismo delle proteine dopo l’esercizio;
  • migliorano le performance mentali dopo l’esercizio;
  • aumentano la sintesi delle proteine come processo vitale nella produzione dei muscoli;
  • mantengono una funzione immunitaria ottimale durante l’esercizio e forniscono un carburante essenziale per il sistema immunitario;
  • riducono la fatica percepita durante l’esercizio e rendono più semplice l’attività fisica;
  • riducono la perdita di forza muscolare durante l’esercizio in alta quota e aumentano a mantenere la forza muscolare dopo essere stati in alta quota.

Avvertenze e possibili controindicazioni degli aminoacidi ramificati

Gli aminoacidi ramificati possono ridurre l’assorbimento della levodopa e potrebbero aumentare l’effetto degli antidibetici. La loro efficacia potrebbe invece essere ridotta dall’assunzione contemporanea di diazossido, di corticosteroidi o di farmaci per la tiroide.

In genere l’assunzione di aminoacidi ramificati per via orale non è considerata pericolosa, ma può dare effetti collaterali come affaticamento e perdita delle capacità di coordinazione; per questo è bene assumerli con cautela se si devono svolgere attività che richiedono una buona coordinazione motoria, come guidare.

L’assunzione di aminoacidi ramificati può essere controindicata in caso di Sla, chetoaciduria a catena ramificata, alcolismo cronico, ipoglicemia nei bambini e interventi chirurgici programmati. (https://www.humanitas.it/enciclopedia/integratori-alimentari/aminoacidi-ramificati)

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